Gs1
- 29 Maggio 2020
Due parole sul codice ean-128 o GS1 128 a cosa serve, come funziona.
Prendiamola alla lontana, chi come me ha vissuto il mercato nella fase di prima meccanizzazione (codice ean 13, lettura ottica, ecc.) ricorderà sicuramente i codici usati a quel tempo dai clienti: lunghi e pieni di acronimi, io li chiamavo “codici parlanti”, in quanto da quel codice, oltre al prezzo, si potevano desumere altre informazioni semplicemente guardandole.
Poi siamo arrivati noi (e tutti i colleghi competitors dell’identificazione automatica) ed abbiamo educato (a fatica) i clienti ad usare il codice a barre (per lo più l’EAN 13) solo come etichetta di un record nel quale inserire tutte le informazioni che desiderava.
Attualmente nessuno si sogna di ritornare al passato ed includere nel codice a barre le informazioni come si usava una volta. . . . . . . . .
Eh no! Non è proprio così!
O meglio è così per la maggior parte dei codici usati nelle varie applicazioni, ma per la movimentazione degli imballi ed altre applicazioni specifiche si è sentita la necessità di inserire nel codice stesso informazioni che potessero essere lette da chiunque lungo la supply chain. . . . . . . Un pò come dire torniamo al passato ma, senza regredire.
Si bello ma le informazioni da inserire sono tante, variegate e diverse per i vari clienti / fornitori . . . . come fare??
Intanto dobbiamo avere a livello internazionale un ente che gestisca il tutto per avere una regolamentazione della codifica: nasce così l’ente GS1 che ha sede in tutti i paesi aderenti, in Italia si chiama GS1 Italia che assegna ad ogni utente che lo richiede il codice univoco che lo contraddistinguerà sul mercato.
In secondo luogo stabilisce la logica comune su come “costruire” il codice inserendo solo le informazioni richieste da quella filiera per quel prodotto.
Terzo dobbiamo usare un linguaggio, il più efficiente e diffuso per poter essere letto da tutti i lettori ottici, la scelta è caduta sul code 128.
Diamo una sbirciatina sulla logica di costruzione del codice GS1-128
Dunque, nel codice andranno inseriti i dati di identificazione del costruttore / distributore, dell’articolo e delle informazioni relative a quell’articolo che reputiamo necessarie tenendo conto che alcune informazioni saranno campi di lunghezza fissa ed alcune di lunghezza variabile, è bene notare che la natura di molte informazioni inserite nel codice valgono solo per quell’articolo e non ha senso inserirle nel record di carico, (come ad esempio il lotto di produzione, la data di scadenza, la data di fabbricazione, il peso ecc.)
Avendo scelto il code 128 per scrivere il GS1-128 dobbiamo inserire un identificativo in modo che il software di decodifica “capisca” che la stringa di dati inviata dal lettore non è un semplice code 128 ma è un GS1-128, dobbiamo altresì dividere i dati all’interno del codice con altri identificativi (in gergo “AI” Identificatore di Applicazione) per separare i vari campi ed infine dobbiamo far “capire” al software quando inizia e finisce un dato variabile “(in gergo FNC1 function code 1) e, se questo contiene valori con decimali, dove posizionare la virgola.
Fatto questo il nostro codice è diventato parlante, contiene solo le informazioni volute ed è interpretabile da tutti, i vantaggi sono innumerevoli per tutti gli utenti della filiera.
Se siamo curiosi di vedere come si costruisce il codice GS1-128 facciamo alcuni esempi, ricordando però che ci sono sw specifici per l’inserimento dei dati, in fondo la logica con la quale verrà alla fine stampato il codice ci interessa poco.
Esempio di codice GS1-128
# 00 aaaaaaaa bbbbbbbb 01 cccccc # 21 dddddddd # 10 eeeeeeee
# = identificativo di campo, all’inizio del codice segnala che il codice che si sta leggendo non è un semplice code 128 ma un GS1-128, all’interno del codice invece indica l’inizio e la fine di un dato variabile.
00 = AI questo codice di due cifre indica il significato del valore del campo che segue, può essere una data, un lotto, un peso ecc., nella tabella sottostante ci sono alcuni esempi di codici AI ed il loro significato
aaaaaaaa
bbbbbbbb
ccccccccc
dddddddd
eeeeeeeee
<– dati variabili contenuti nel codice
Segue una lista parziale degli Identificatori di Applicazione
Poiché il Code 128 è più efficiente nel codificare coppie di cifre, è preferibile avere una lunghezza pari dei campi numerici.
Tutte le date sono formattate a YYMMDD.
Y negli Identificatori di Applicazione determina il numero di decimali nel valore a seguire. Il valore rappresentato è dato dal risultato intero dalla divisione per 10y. Ad esempio, il codice 310y indica il peso netto in kg; un prodotto di 22,7 kg può essere codificato, alternativamente, come 3101 000227 (227 kg / 101), 3102 002270 (2.270 kg / 102), 3103 022700 (22.700 kg / 103), oppure 3104 227000 (227.000 kg / 104).
Code | Descrizione | lunghezza del dato (senza AI) |
00 | 18 | |
01 | Global Trade Item Number (GTIN) | 14 |
02 | Identificazione delle Unità Commerciali a Misura Fissa contenute nell’Unità logistica | 14 |
10 | Numero di lotto | variabile, fino a 20 |
11 | Data di produzione | 6 |
12 | Data scadenza pagamento fattura | 6 |
13 | Data di confezionamento | 6 |
15 | Data minima di validità | 6 |
17 | 6 | |
20 | Variante del Prodotto | 2 |
21 | Numero di serie (Serial Number) | variabile, fino a 20 |
22 | Dati secondari | variabile, fino a 29 |
23n | numero di lotto dove n=(lunghezza lotto -1)/2; questo AI verrà rimosso dallo standard | variabile, fino a 19 |
240 | Identificazione aggiuntiva prodotto | variabile, fino a 30 |
241 | numero di parte cliente | variabile, fino a 30 |
242 | Numero fornitura su commessa | variabile, fino a 6 |
243 | Numero di componente di packaging | variabile, fino a 20 |
250 | Numero di serie secondario | variabile, fino a 30 |
251 | Riferimento all’ente di origine | variabile, fino a 30 |
253 | Global Document Type Identifier | variabile, da 13 a 30 |
254 | GLN Extension Component | variabile, fino a 20 |
255 | GLN Extension Component | variabile, da 13 a 25 |
30 | Numero di colli | variabile, fino a 8 |
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