Etichette Neutre Bianche
Sembrerebbe l’etichetta più semplice, non è così! . . . . . 🙂
Partiamo da un presupposto, nel campo dell’identificazione automatica l’etichetta in genere è tale fino a quando non viene stampata, da quel momento diventa un documento ottico e su tale documento ci sono informazioni che in base alle varie applicazioni possono essere vitali per l’azienda.
Pensiamo ad una azienda di produzione che non può identificare cosa contiene la scatola con la quale ha imballato il prodotto, oppure una azienda farmaceutica che senza un etichetta non riuscirebbe a discriminare una dose, una medicina, un componente da un altro e così via, è ovvio che identificare il prodotto è vitale e spesso viene sottovalutato il valore intrinseco dell’etichetta.
Chiarito questo e senza entrare troppo nel dettaglio, vorrei spendere due parole sulla tecnologia dell’etichetta e per meglio chiarire vi chiedo di immaginare l’etichetta come fosse una torta a più strati dove:
- il primo strato è costituito dal supporto che in genere è di carta
- il secondo strato è una spalmatura uniforme di silicone sullo strato di carta; in genere questo supporto (l’insieme di questi due strati) viene chiamato “carta siliconata”.
- Il terzo strato è costituito dall’adesivo che permetterà all’etichetta di essere incollata sul prodotto. In base alla superficie o all’applicazione l’adesivo può avere caratteristiche e composizione chimica differenti (adesivo in base gomma, acrilico, removibile, alta o bassa xxxxxxx ecc.
- Il quarto strato è l’etichetta vera e propria, in gergo chiamato “frontale” che nel nostro mondo dell’identificazione automatica deve essere adatto alla stampa a trasferimento termico, avere cioè delle caratteristiche idonee al miglior accoppiamento ribbon / frontale.
Nel caso di etichette termiche esiste un ulteriore quinto strato consistente in una spalmatura di materiale che reagisce al calore diventando nero e permettendo quindi la stampa semplicemente riscaldando i punti di scrittura.
La funzione della carta siliconata è quella di disattivare l’adesivo, infatti una volta tolta l’etichetta dal supporto ed incollata sulla superficie del prodotto questo si attiva e raggiunge la sua massima tenuta dopo 24-48 ore, per accelerare e ottimizzare l’adesione alcuni produttori raccomandano di “spalmare l’etichetta sulla superficie di incollaggio e forniscono una apposita spatola.
Nella percezione comune, dato il suo basso valore economico e la sua larga diffusione, all’etichetta neutra bianca viene data una scarsa importanza, spero con questa piccola presentazione di aver rivalutato il valore di questa “torta”.
Dalle considerazioni fatte sulla tecnologia e l’importanza dell’etichetta, id Solutions pone in ordine di importanza, 3 valori fondamentali nel trattamento di questo essenziale elemento:
– la consegna
– la qualità
– il prezzo
per questo motivo noi di id Solutions ci avvaliamo di 5 unità produttive, ognuna specializzata nella produzione delle varie tipologie di etichette, ciò ci consente di proporre la giusta etichetta, al giusto prezzo e perfettamente integrata nella specifica esigenza aziendale, ma soprattutto garantire i tempi di consegna.
ETICHETTA
Tutto ciò che segue si riferisce ad etichette neutre bianche o a colori per uso esclusivo con stampanti di codici a barre di tecnologia Termica diretta o a trasferimento termico.
In produzione l’etichetta viene definita in base a diversi parametri: dimensioni, materiale, neutra bianca o n° di colori, adesivo, alimentazione e quantità.
Tali parametri sono essenziali per la determinazione del costo di produzione, vediamoli insieme:
DIMENSIONI
Tranne casi particolari l’etichetta è di dimensioni rettangolari e vengono indicate ad esempio in questo modo mm. 100x050x2 dove la prima cifra rappresenta la larghezza o fronte di uscita, la seconda cifra rappresenta l’altezza e la terza cifra il numero di piste come illustrato nel disegno.
Nel caso di etichette circolari viene indicato il solo diametro seguito dall’indicazione del numero di piste. Nel caso di pista singola non viene indicato nessun numero.
Nel caso di etichette sagomate ci si rifà al disegno ed alle quote analizzate o messe a disposizione dal cliente.
MATERIALE
Lo scenario sul materiale è veramente vasto, nel caso più comune di etichette cartacee la distinzione viene fatta in due categorie, termiche o trasferimento termico.
Etichette Termiche dirette: non è necessario l’uso del nastro, quindi hanno un costo inferiore ed una più veloce gestione, per contro hanno una durata relativamente breve in quanto la luce ed il tempo le ingialliscono e le scolorano, per questo motivo vengono utilmente usate nel retail, nei trasporti e in alcune applicazioni nella sanità.
Etichette trasferimento termico: possono avere il frontale opaco (vellum), patinato o lucido, necessitano del nastro di stampa (Ribbon) ed hanno durata limitata solo dal fatto di essere di carta, sono quindi indicate in tutti quegli usi in cui l’etichetta deve durare nel tempo: documentale, prodotti non alimentari, logistica, sanità, industria, elettronica ecc.
Etichette in materiale speciale: per questa tipologia di etichette, normalmente in pvc o pet le caratteristiche sono veramente molteplici, facciamo solo alcuni esempi: resistenti al calore, distruttibili, conformabili, indistruttibili, rifrangenti (raddoppiano la distanza di lettura dei lettori laser), ecc.
Questi materiali sono stampabili in modo indelebile e antigraffio con ribbon in base resina.
Per l’analisi del tipo di materiale da usare per la singola applicazione consigliamo vivamente di contattarci.
NOI RISPETTIAMO LE REGOLE
Il corretto smaltimento dei materiali e l’uso di carta esclusivamente di prima scelta sono solo alcuni esempi, a richiesta organizziamo visite guidate nei stabilimenti di produzione al fine di far toccare con mano la qualità del lavoro, il rispetto dell’ambiente e il rispetto degli operatori.